Tra le principali novità introdotte dalla legge di bilancio 2024, segnaliamo con la presente la modifica del comma 6 dell’articolo 16 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162 che disciplina il nuovo credito d’imposta per la ZES unica, misura per la quale la nuova legge di bilancio stanzia 1,8 miliardi di euro.

Tali risorse saranno destinate al finanziamento di un credito d’imposta a cui possono accedere, a partire dal 1° gennaio 2024, le imprese con sede nelle regioni del Mezzogiorno, a fronte di investimenti dal valore minimo di 200.000 euro effettuati per l’acquisizione di beni strumentali. La ZES unica, ricordiamo, ricomprende le regioni della Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo e prevede aliquote differenziate per regione e dimensione aziendale. 

La nuova legge di bilancio 2024 ha eliminato anche la precedente scadenza fissata al 30 dicembre 2023, termine entro cui si attendeva l’emanazione del decreto attuativo per il credito d’imposta della ZES unica. 

La struttura dell’agevolazione è del tutto simile a quella riguardante il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno vigente sino al 31 dicembre dell’anno appena trascorso. Restano ancora da definire le modalità di accesso al beneficio nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta.

Ma vediamo nel dettaglio le principali caratteristiche della misura

Il Decreto Sud concede alle imprese ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Di seguito le intensità massime di aiuto distinte per regione e per dimensione aziendale: Campania, Puglia, Calabria, Sicilia:

  • piccole imprese: 60%
  • medie imprese: 50%
  • grandi imprese: 40%

Basilicata, Sardegna, Molise:

  • piccole imprese: 50%
  • medie imprese: 40%
  • grandi imprese: 30% Abruzzo:
  • piccole imprese: 35%
  • medie imprese: 25%
  • grandi imprese: 15%

L’agevolazione fiscale sarà concessa in caso di investimenti facenti parte di un progetto di investimento relativo all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati ad essere impiegati in strutture produttive già esistenti o che vengano realizzate nel territorio e all’acquisto di terreni, nonché all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non potrà superare il 50% del valore complessivo dell’investimento oggetto dell’agevolazione.

Il credito d’imposta maturato e a cui avranno diritto le imprese che effettueranno tali investimenti, sarà calcolato sul costo complessivo dei beni acquistati. Sono ammissibili anche gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria. In quest’ultimo caso, si assumerà come base di calcolo il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, al netto delle spese di manutenzione.

Per accedere al credito d’imposta della ZES unica, le imprese del Mezzogiorno dovranno realizzare progetti di investimento dal valore minimo complessivo di 200.000 euro. Inoltre, le imprese beneficiarie dovranno continuare a svolgere l’attività d’impresa nell’area della ZES unica all’interno della quale è stato realizzato l’investimento, per almeno cinque anni successivi al completamento del progetto, pena la revoca del beneficio concesso e la restituzione di quanto eventualmente già goduto.

Il credito d’imposta maturato sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione e dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.

Per le imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale, ittico e delle zone rurali.

Sono escluse dal regime agevolativo le imprese attive nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche e della banda larga. Alla lista dei settori esclusi si aggiunge quello creditizio, finanziario e assicurativo.

Anche in questo caso, come già previsto per il credito d’imposta 4.0, non potranno accedere al beneficio fiscale le imprese in stato di liquidazione o di scioglimento e le imprese in difficoltà.

La legge di bilancio 2024 prevede anche un incremento delle dotazioni per ulteriori misure di sostegno alle imprese.

I  CONTRATTI DI SVILUPPO

I Contratti di sviluppo finanziano gli investimenti produttivi di grandi dimensioni, che abbiamo un totale dei costi ammissibili non inferiore a 20 milioni di euro. Possono accedere all’agevolazione le imprese in forma singola o associata, italiane o estere, e di qualsiasi dimensione. La legge di bilancio autorizza la spesa complessiva di 190 milioni di euro per l’anno 2024, di 310 milioni di euro per l’anno 2025 e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030.

La misura finanzia i programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, i progetti finalizzati alla tutela ambientale e i programmi per lo sviluppo delle attività turistiche e commerciali.

LA NUOVA SABATINI

La Nuova Sabatini è la misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali, realizzati da micro, piccole e medie imprese. La legge di bilancio 2024 rifinanzia la misura con ulteriori 100 milioni di euro.

IL FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE

Il Fondo per la crescita sostenibile (prima Fondo per l’innovazione tecnologica) consiste in un finanziamento agevolato concesso per:

  • la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione;
  • il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi; • l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero. Le finalità del Fondo sono attuate mediante specifici bandi, ovvero direttive del Ministro dello sviluppo economico, in cui sono individuati i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, le spese ammissibili e l’intensità delle agevolazioni. Per il 2024 il Fondo è stato incrementato di 110 milioni di euro e di 220 milioni di euro per l’anno 2025.

IL CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI 4.0

Le imprese che effettueranno investimenti in beni strumentali materiali 4.0, continueranno a beneficiare di un’agevolazione fiscale del:

  • 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo pari a 20 milioni di euro.

Per progetti d’investimento che includono beni immateriali, l’aliquota per il 2024 scende invece al 15%.

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